22 marzo: Giornata Mondiale dell'Acqua
Compie 30 anni proprio nel 2023 la Giornata Mondiale dell’Acqua a cui è dedicata la data del 22 marzo, grazie alla risoluzione A/RES/47/193 dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
Il tema di quest’anno è incentrato sull’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria, un argomento quanto mai di attualità anche in Piemonte viste le prolungate ed intense condizioni siccitose che hanno caratterizzato gli ultimi due anni.
La risorsa idrica è il perno di qualsiasi strategia di adattamento al Cambiamento Climatico e di sviluppo sostenibile, e proprio due giorni fa la pubblicazione da parte del IPCC del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6), ha evidenziato come il nostro pianeta si trovi sulla strada per raggiungere un riscaldamento globale stimabile in 2°C rispetto alla situazione pre-industriale.
Per la risorsa idrica, questo significa che entro la metà del secolo è da attendersi un “aumento della siccità e dell'aridità nell’Europa centrale e meridionale”, una ”diminuzione delle precipitazioni nell’Europa Meridionale e aumento nell’Europa settentrionale” e una generale “diminuzione del manto nevoso”.
Anche il nord-ovest italiano, storicamente una regione ricca di “oro blu”, ha dovuto fare i conti a partire da dicembre 2021 con una carenza di precipitazioni tali da innescare una siccità meteorologica estrema che, nel corso dell’estate 2022, è arrivata a colpire anche il comparto socio-economico piemontese.
La combinazione di scarso innevamento sui rilievi, poche precipitazioni in generale ed alte temperature invernali, primaverili ed estive, ha prodotto nel corso dell’annata 2022, non solo una fusione precoce dell’esiguo manto nevoso presente sulle Alpi, ma anche una maggiore evapotraspirazione delle piante, con ricadute significative sulle attività agricole.
L’anno 2022 si è chiuso infatti con un deficit di precipitazioni pari al 40% e con temperature superiori di circa 1.5°C rispetto alla norma climatica dell’ultimo trentennio.
Anche quest’ultimo inverno 2022-2023, seppur meno secco e meno caldo di quello record precedente, ha fatto registrare una forte carenza di precipitazioni: -50% da quando il calendario ha archiviato il 2022 e, nello stesso periodo, temperature medie sempre oltre il 1°C rispetto alla norma climatica.
Di particolare rilievo è la stima dell’acqua disponibile nel manto nevoso, un fattore chiave per capire quanta risorsa avremo a diposizione durante la stagione seminativa e poi in estate.
Volume di risorsa idrica stoccata sotto forma di neve del Bacino idrografico del Po alla confluenza con il Ticino
Se lo scorso anno all’inizio della primavera meteorologica, la testata del bacino del Po poteva contare su circa 665 Mmc di acqua stoccata nel manto nevoso, un valore così basso da sfiorare il 5° percentile negli ultimi 30 anni, quest’anno la situazione non è molto migliore visto che gli attuali 880 Mmc si collocano all’altezza del 25° percentile, un numero ancora molto esiguo.
In questo contesto, Arpa Piemonte porta avanti le sue attività ordinarie di monitoraggio e controllo degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa idrica, non solo consolidando tutti i servizi già a disposizione del cittadino e del decisore politico ma anche innovandoli ed arricchendoli di contenuto e funzioni, come testimoniato dalla prossima uscita nel mese di aprile 2023 del nuovo Bollettino Mensile delle Risorse Idriche e del nuovo Bollettino Agrometeorologico.
Questi due documenti periodici, arricchiti di tutte le misure, le elaborazioni e le previsioni che descrivono la risorsa idrica nell’intero ciclo naturale superficiale e sotterrano, rappresentano uno strumento pratico e completo per la conoscenza e la gestione, anche in fase emergenziale, dell’acqua presente in Piemonte.
L’Agenzia, inoltre, continua a fornire il proprio contributo tecnico-scientifico agli Enti istituzionali, anche attraverso la partecipazione periodica alle sedute dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po, l’organo che ricomprende sia gli enti pubblici che i portatori di interesse e i gestori della risorsa idrica.