Incidente alla Solvay di Spinetta Marengo, la replica di Arpa
Giovedì, 28 Gennaio 2010 - 10:31
In merito alla lettera a firma “Medicina Democratica” del 22 gennaio 2010 pubblicata sulle pagine de “La Stampa” ed anche in riferimento a informazioni o articoli riportati negli ultimi mesi da quotidiani anche “on line”, da “blog” e da altri siti internet, Arpa Piemonte evidenzia che: Il 20 gennaio scorso, a seguito di anomala uscita di gas da una bombola in un reparto della Solvay Solexis di Spinetta Marengo, è stato dichiarato dal Dirigente responsabile dello Stabilimento, e comunicato al Dipartimento provinciale di Arpa Piemonte come ad altri Enti preposti, lo “Stato di attenzione” che eventualmente anticipa lo “Stato di preallarme” come da indicazioni del “Piano di emergenza esterno” dello stabilimento.
In linea generale bisogna ricordare che in detto stabilimento, come negli altri sottoposti a “Piani di emergenza interni ed esterni”, in caso di situazione anomala - ai sensi della legge 334/99 -, i Dirigenti dello stesso impianto chimico rappresentano il raccordo tra il “Piano di emergenza interno”, gestito sotto l'esclusiva responsabilità dell'azienda e dei Dirigenti responsabili, e il “Piano di emergenza esterno” attuato dagli Enti istituzionalmente preposti sotto il coordinamento unico del Prefetto di Alessandria.
Tale comunicazione di dichiarazione di “Stato di attenzione” viene effettuata, sotto l'esclusiva responsabilità dell'azienda, ogni volta che all'interno dello stabilimento si verifica un'anomalia che può dar avvio ad una sequenza incidentale pericolosa. In questo caso si applicano le procedure di emergenza che, attraverso specifiche manovre di intervento correttivo sugli impianti, riconducono alla normalità la situazione, come effettivamente avvenuto la scorsa settimana.
Se tali operazioni non fossero state efficaci - oppure si fossero generate delle ulteriori criticità - si sarebbe dovuto dichiarare lo “Stato di preallarme” o, nel caso ci fosse stato il superamento della soglia di attenzione o pericolosità, come ad esempio per un inquinante gassoso emesso in atmosfera, dello “Stato di allarme esterno”.
Nel caso il 20 gennaio la situazione impiantistica che ha generato le condizioni di “Stato di attenzione” si fosse trasformata in “Stato di preallarme” e non si fosse risolta positivamente, il Dirigente reperibile della Solvay avrebbe dovuto comunicare la situazione agli Enti precedentemente allertati.
Per disposizioni normative le Prefetture competenti territorialmente redigono i “Piani di emergenza esterna”. Questi prevedono che durante lo “Stato di preallarme” e lo “Stato di allarme”, i tecnici di Arpa Piemonte non intervengono all'interno dello stabilimento o nelle sue vicinanze per effettuare misure, in quanto è espressamente vietato l'accesso a ogni area considerata come “Rossa”. Si recano, invece, in punti predeterminati, esterni alla stessa area, in una zona denominata “Gialla”, per poter effettuare valutazioni, anche analitiche, della situazione in atto.
Cessato lo “Stato di Allarme” Arpa effettua le rilevazioni sugli eventuali effetti dell'incidente sull'ambiente - e non sull'uomo (competenza sanitaria) - su richiesta degli Enti preposti. utilizzando le metodologie d'analisi necessarie e sufficienti a valutare gli inquinanti d'interesse specifico emessi o rilasciati nell'ambiente esterno. In questo caso verrebbero effettuate valutazioni anche all'interno dello stabilimento o nelle sue dirette vicinanze.
Durante le “Fasi di preallarme o di allarme”, la comunicazione dell'eventuale “Stato di emergenza” alla popolazione o ad altri Enti non è compito di Arpa, ma di altri Enti che come l'Agenzia agiscono sotto il coordinamento unico del Prefetto.