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Audizione di Arpa Piemonte in data 15/01/2020

da parte del Comitato di Vigilanza e Controllo CSS istituito c/o il MATTM sul Protocollo di verifica di conformità del Combustibile Solido Secondario (CSS) applicato in Provincia di Cuneo

A far data dal 2013 la Provincia di Cuneo ha avviato un iter inteso a definire le procedure tecniche relative al campionamento, all’analisi, alla valutazione di conformità ed alla formazione dei lotti omogenei, per il rifiuto avviato in combustione, prima denominato combustibile da rifiuto (CDR), ora combustibile solido secondario (CSS), al fine di garantire un orientamento univoco per gli operatori del settore sul territorio cuneese. Questo lavoro si è reso necessario per superare le criticità di applicazione del D.M. 14/2/2013, n. 22 “Regolamento recante disciplina della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni” con le prescrizioni autorizzative impartite in capo ai soggetti interessati alla produzione ed utilizzo del combustibile solido secondario, al fine di mantenere un elevato grado di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

La procedura, in accordo con il cementificio di Robilante ed i produttori del CSS in Provincia, è stata approvata in via sperimentale nel settembre 2014 ed è proseguita per il periodo di tempo utile ad individuare un “modus operandi” teso a superare le criticità legate al campionamento ed alla preparazione del campione, alle metodiche analitiche, alla restituzione e validazione dei risultati previste dal citato DM. La sperimentazione si è conclusa nel 2017 e le procedure sono state inserite quali parti integranti nei provvedimenti integrati ambientali.

Nel corso degli anni, i risultati di questo lavoro sono stati relazionati, oltreché alla Regione Piemonte, ai Ministeri competenti, ed in particolare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per chiedere di porre rimedio alle criticità applicative della norma.

In proposito, il Comitato di Vigilanza e Controllo, previsto all’art. 15 del DM 22/13, ha convocato per il giorno 15 gennaio rappresentanti della Provincia di Cuneo e del Dipartimento provinciale dell’ARPA, presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, per confrontarsi sugli esiti di tali attività sperimentali. Durante l’audizione, sono state illustrate le motivazioni che hanno condotto alla sperimentazione e le modalità di svolgimento, in relazione alla normativa ambientale ed all’organizzazione del sistema integrato dei rifiuti urbani provinciale. E’ stato evidenziato come il lavoro svolto abbia messo in luce la necessità prioritaria di selezionare accuratamente le tipologie di rifiuto destinato a produrre CSS per ridurre al minimo la presenza di metalli ed inquinanti che possono causare criticità ambientali, nonché problematiche industriali. E’ stato inoltre rimarcato come il sistema integrato messo in atto sul territorio provinciale da parte dei Consorzi pubblici di gestione rifiuti abbia consentito di dare continuità all’avvio a recupero e smaltimento dei rifiuti urbani prodotti dai 247 Comuni senza interruzioni dal 2000 e, da alcuni anni, ha potuto contribuire a contenere le emergenze verificatesi sul vicino territorio ligure.

 

Il Dipartimento di Cuneo dell’ARPA Piemonte ha presentato i dati tecnici delle risultanze frutto di 5 anni di lavoro di elaborazione di monitoraggi in capo al gestore, sottolineando come gli esiti analitici e le valutazioni statistiche abbiano dimostrato l’opportunità di rivedere il decreto nella parte relativa all'approccio statistico finalizzato alla verifica di conformità del materiale per i parametri chimici csd di "specificazione" (Tab 2 Allegato 1 del DM 22/2013 - Caratteristiche di specificazione del CSS-Combustibile, che riprende l'Allegato A, parte I UNI EN 15359) , con le seguenti conclusioni:

-  l’approccio statistico approvato nel Protocollo si conferma come necessario a «rappresentare» correttamente il Combustibile Solido Secondario ed indispensabile per la gestione delle eventuali criticità qualitative che dovessero occorrere in corso d’opera, sia a livello del singolo produttore di CSS, per individuare la tipologia di rifiuto responsabile di una determinata anomalia, sia a livello dell’utilizzatore finale, per valutare il contributo dei singoli produttori di CSS su una partita mensile. Di fatto, la corretta ed affidabile caratterizzazione del materiale CSS attraverso un congruo numero di determinazioni analitiche per ogni lotto risulta assolutamente necessaria per la dovuta comprensione delle dinamiche qualitative dei rifiuti utilizzati in miscela e per la conseguente elaborazione di soluzioni tecniche, gestionali e commerciali in proposito

-  una adeguata conoscenza della qualità dei materiali trattati, così come dei trend evolutivi e degli aspetti quantitativi, così come resa possibile dall’approccio valutativo adottato, si pone quale elemento imprescindibile ai fini di una corretta gestione degli standard di qualità imposti al CSS e della valutazione di eventuali modificazioni degli stessi

-  Un’ulteriore e necessaria evoluzione della metodologia di analisi e verifica di conformità del CSS descritta è senz’altro costituita dall’ottimizzazione delle fasi preparatorie del campione, con particolare riferimento alla triturazione ed omogeneizzazione dello stesso.

A tale proposito sono stati presentati i risultati dell'interconfronto laboratoristico organizzato da Arpa Piemonte, di parte pubblica e privata, avviato nel 2016 in primo step (incentrato sulla ottimizzazione e standardizzazione della fase analitica e di elaborazione dei dati) e in corso di finalizzazione nel 2020 con il secondo step (incentrato sull'up-grade della fase preparativa).

In riferimento agli obiettivi del nuovo interconfronto in corso, Arpa Piemonte si è attrezzata in tal senso mediante l’acquisizione di un mulino ultracentrifugo per raggiungere la granulometria di 0.25 mm, traguardo di norma, atti a superare la criticità di disomogeneità del materiale in questione e semplificare così potenzialmente anche l'approccio statistico, ad oggi imprescindibile.

 

Molti gli interventi e le richieste di chiarimenti da parte del Presidente del Comitato e dei tecnici presenti che hanno manifestato interesse ed apprezzamento per il lavoro svolto.

L’audizione si è conclusa con l’impegno da parte del Presidente del Comitato a riferire alle Direzioni interessate dei Ministeri dell’Ambiente, della Sanità e dell’Industria e dello Sviluppo economico, gli esiti della sperimentazione per avviare le procedure istituzionali utili a integrare e revisionare la normativa.

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