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Vegetazione Fauna Ecosistemi

 

Vegetazione
Il DPCM 27 dicembre 1988 (Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377 G.U. 5 gennaio 1989, n. 4) definisce all'allegato I "vegetazione, flora, fauna: formazioni vegetali ed associazioni animali, emergenze più significative, specie protette ed equilibri naturali"
Viene inteso quindi che oggetto dell'analisi sono le comunità vegetali intese in senso complessivo ed in relazione con il contesto, come pure le singole specie o, al limite, singoli esemplari significativi.BIAN.JPG

Relativamente alla caratterizzazione della  componente, all'allegato II (art. 5 punto D)  si specifica che:

  • La caratterizzazione dei livelli di qualità della vegetazione, della flora ' presenti nel sistema ambientale interessato dall'opera è compiuta tramite lo studio della situazione presente e della prevedibile incidenza su di esse delle azioni progettuali, tenendo presenti i vincoli derivanti dalla normativa e il rispetto degli equilibri naturali.
  • Le analisi sono effettuate attraverso: ' carta della vegetazione presente, espressa come essenze dominanti sulla base di analisi aerofotografiche e di rilevazioni fisionomiche dirette; flora significativa potenziale (specie e popolamenti rari e protetti, sulla base delle formazioni esistenti e del clima); carta delle unità forestali e di uso pastorale; liste delle specie botaniche presenti nel sito direttamente interessato dall'opera; quando il caso lo richieda, rilevamenti fitosociologici nell'area di intervento.


Fauna
La fase di caratterizzazione faunistica negli attuali studi di impatto ambientale ai fini della definizione della situazione presente e della prevedibile incidenza delle azioni progettuali sulla componente, tenendo presenti i vincoli derivanti dalla normativa e il rispetto degli equilibri naturali, segue le indicazioni definite dal DPCM 27/12/88 nel quale si chiede che l'analisi venga effettuata utilizzando le seguenti informazioni:

  • elenco della fauna vertebrata presumibile (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) sulla base degli areali, degli habitat presenti e della documentazione disponibile;
  • elenco della fauna invertebrata significativa potenziale (specie endemiche o comunque di interesse biogeografico) sulla base della documentazione disponibile;
  • quando il caso lo richieda, rilevamenti diretti della fauna vertebrata realmente presente, mappa delle aree di importanza faunistica (siti di riproduzione, di rifugio, di svernamento, di alimentazione, di corridoi di transito, ecc.) anche sulla base di rilevamenti specifici;
  • quando il caso lo richieda, rilevamenti diretti della fauna invertebrata presente nel sito direttamente interessato dall'opera e negli ecosistemi acquatici interessati.

 

Ecosistemi
Non ci sono a livello legislativo indicazioni di norme tecniche e limiti per l'analisi della componente tranne ovviamente quelle contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 1988 concernente le Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale.
Nel D.P.C.M del 27/12/88 obiettivo della caratterizzazione del funzionamento e della qualità di un sistema ambientale è quello di stabilire gli effetti significativi determinati dall'opera sull'ecosistema e sulle formazioni ecosistemiche presenti al suo interno. Le analisi concernenti gli ecosistemi vanno affrontate attraverso:

  • l'individuazione cartografica delle unità ecosistemiche naturali ed antropiche presenti nel territorio interessato dall'intervento;
  • la caratterizzazione almeno qualitativa della struttura degli ecosistemi stessi attraverso la descrizione delle rispettive componenti abiotiche e biotiche e della dinamica di essi, con particolare riferimento sia al ruolo svolto dalle catene alimentari sul trasporto, sull'eventuale accumulo e sul trasferimento ad altre specie ed all'uomo di contaminanti, che al grado di autodepurazione di essi;
  • quando il caso lo richieda, rilevamenti diretti sul grado di maturità degli ecosistemi e sullo stato di qualità di essi;
  • la stima della diversità biologica tra la situazione attuale e quella potenzialmente presente nell'habitat in esame, riferita alle specie più significative (fauna vertebrata, vegetali vascolari e macroinvertebrati acquatici). In particolare si confronterà la diversità ecologica presente con quella ottimale ipotizzabile in situazioni analoghe ad elevata naturalità; la criticità verrà anche esaminata analizzando le situazioni di alta vulnerabilità riscontrate in relazione ai fattori di pressione esistenti ed allo stato di degrado presente.
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