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Paesaggio e clima fisico

 

Paesaggio
La normativa di riferimento in materia di impatto ambientale, ed in particolare Il DPCM 27/12/88 che definisce nel dettaglio i contenuti dello Studio di Impatto Ambientale, in relazione alla componente 'paesaggio' stabilisce che (all. 2, art. 5, punto I del DPCM 27/12/88):
"Obiettivo della caratterizzazione della qualità del paesaggio con riferimento sia agli aspetti storico-testimoniali e culturali, sia agli aspetti legati alla percezione visiva, è quello di definire le azioni di disturbo esercitate dal progetto e le modifiche introdotte in rapporto alla qualità dell'ambiente. La qualità del paesaggio è pertanto determinata attraverso le analisi concernenti:

  • il paesaggio nei suoi dinamismi spontanei mediante l'esame delle componenti naturali così come definite alle precedenti componenti;
  • le attività agricole, residenziali, produttive, turistiche, ricreazionali, le presenze infrastrutturali, le loro stratificazioni e la relativa incidenza sul grado di naturalità presente nel sistema;
  • le condizioni naturali e umane che hanno generato l'evoluzione del paesaggio;
  • lo studio strettamente visivo o culturale-semiologico del rapporto tra soggetto ed ambiente, nonché, delle radici della trasformazione e creazione del paesaggio da parte dell'uomo;
  • i piani paesistici e territoriali; i vincoli ambientali, archeologici, architettonici, artistici e storici. "

 

Clima fisico
Gli aspetti generali relativi alla caratterizzazione della qualità ambientale della componente Rumore e Vibrazioni possono essere ricondotti ai contenuti del DPCM 27/12/1988, il quale specifica che (all.2 art.5 punto G):
"La caratterizzazione della qualità dell'ambiente in relazione al rumore dovrà consentire di definire le modifiche introdotte dall'opera, verificarne la compatibilità con gli standards esistenti, con gli equilibri naturali e la salute pubblica da salvaguardare e con lo svolgimento delle attività antropiche nelle aree interessate, attraverso:

  • la definizione della mappa di rumorosità secondo le modalità precisate nelle norma internazionali ISO 1996/1 e 1996/2 e la stima delle modificazioni a seguito della realizzazione dell'opera;
  • la definizione delle fonti di vibrazioni con adeguati rilievi di accelerazione nelle tre direzioni fondamentali e con caratterizzazione in termini di analisi settoriale ed occorrenza temporale secondo le modalità previste nella Norma internazionale ISO 2631."

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