Inventario emissioni

ARIA - Pressioni emissive - Inventario emissioni

 

Inventario Emissioni

A livello centrale, l’Inventario Nazionale delle Emissioni in atmosfera, realizzato da ISPRA, si configura come il principale strumento per la verifica del rispetto degli impegni che l’Italia ha assunto a livello internazionale sulla protezione dell’ambiente atmosferico - Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), Convenzione della Commissione Economica delle Nazioni Unite sull’Inquinamento Atmosferico Transfrontaliero (UNECE-CLRTAP) e Direttiva UE sulla limitazione delle emissioni - fornendo alle istituzioni centrali e periferiche un supporto alla comprensione delle problematiche inerenti i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico; tale supporto risulta indispensabile per la pianificazione e l’attuazione di efficaci politiche ambientali.

http://emissioni.sina.isprambiente.it/inventario-nazionale/

A scala locale, la conoscenza delle pressioni emissive che gravano sul territorio piemontese è un supporto informativo necessario per sviluppare strategie di abbattimento dell’inquinamento e individuare priorità attraverso modelli integrati, nonché per verificare le conseguenze a diversi livelli delle politiche e delle misure intraprese dagli Enti istituzionali per ridurre le emissioni.

L’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA) realizzato dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte - Settore Risanamento Acustico, Elettromagnetico e Atmosferico - può essere quindi considerato, ai fini degli interventi regionali di pianificazione territoriale, lo strumento principale in un percorso che, partendo dai fattori di emissione e da opportuni indicatori per la definizione dei contributi emissivi delle varie sorgenti, passa poi attraverso diversi processi di validazione e di elaborazione dei dati emissivi presenti nell’Inventario, per arrivare alle tecniche di simulazione modellistica di dispersione degli inquinanti in atmosfera, i cui risultati vengono da ultimo validati sulla base del confronto con i dati rilevati dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria.
L’Inventario delle emissioni va quindi visto come uno strumento dinamico in costante evoluzione, sia dal punto di vista del miglioramento in termini di affidabilità e di livello di dettaglio dei dati, sia dal punto di vista dell’aggiornamento dell’informazione. In particolare, l’aggiornamento dell’Inventario si rende opportuno a seguito di approfondimenti specifici in particolari settori o nel caso di reperimento di informazioni ad ulteriori livelli di dettaglio.
Dalla prima elaborazione dell’Inventario Regionale (anno di riferimento 1997) sono stati ad oggi effettuati tre ulteriori aggiornamenti, riferibili agli anni 2001, 2005 e 2007.
L’Inventario della Regione Piemonte - realizzato secondo la metodologia CORINAIR, messa a punto dalla European Environment Agency (EEA) - fornisce la stima delle emissioni totali annue, disaggregate per attività emissiva ai vari livelli di classificazione SNAP (Selected Nomenclature for Air Pollution) e ripartite spazialmente su scala comunale, dei seguenti inquinanti: biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), particolato sospeso (PM10), composti organici volatili non metanici (NMVOC), ammoniaca (NH3), biossido di carbonio o anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O).
In base alla classificazione SNAP tutte le attività antropiche e naturali che possono dare origini a emissioni in atmosfera sono ripartite in undici  macrosettori:

  1. Produzione energia e trasformazione combustibili
  2. Combustione non industriale
  3. Combustione nell'industria
  4. Processi produttivi
  5. Estrazione e distribuzione di combustibili fossili, geotermia
  6. Uso di solventi e altri prodotti
  7. Trasporto su strada
  8. Altre sorgenti mobili e macchinari
  9. Trattamento e smaltimento rifiuti
  10. Agricoltura
  11. Altre sorgenti di emissione ed assorbimenti

Macrosettori previsti dalla calssificazione SNAP

Ogni macrosettore è suddiviso in ulteriori due livelli, in modo tale che ad ogni singola attività risulti assegnato un codice che la identifica in modo univoco: ad esempio  il codice 01.01.01 corrisponde all’Utilizzo di caldaie destinate alla produzione di energia elettrica con potenza termica di almeno 300 MW (compresa nel macrosettore 1 = Combustione, Energia e Industria di trasformazione), il codice 07.02.02 all’Emissione da parte di veicoli leggeri circolanti su strade extraurbane, il codice 09.02.01 ai Processi di incenerimento di rifiuti solidi urbani. Per il dettaglio completo delle attività comprese negli 11 macrosettori previsti si rimanda alla bibliografia.
Il software INEMAR (Inventario Emissioni Aria) per la gestione dei dati è stato sviluppato in collaborazione con il Settore Protezione Aria della Regione Lombardia, grazie all'analisi del CSI-Piemonte. La consultazione dei dati relativi alle emissioni calcolate dal sistema INEMAR è disponibile al link http://www.sistemapiemonte.it/ambiente/irea.
Per visualizzare la distribuzione spaziale dei fattori di pressione che incidono sull’inquinamento atmosferico del territorio regionale, si possono realizzare delle carte tematiche - per ciascuno degli inquinanti considerati nell’Inventario Regionale - che rappresentano dal punto di vista grafico il contributo delle principali fonti emissive (esempi al link http://www.sistemapiemonte.it/ambiente/irea/dati_cartografici.shtml).
L’indicatore rappresentato può essere la quantità assoluta di inquinante stimata a livello comunale (t/anno), oppure una quantità relativa rispetto all’unità di superficie (t/km2/anno): tale accorgimento permette un’informazione direttamente collegata alla pressione esercitata sul territorio.

Per comparare la situazione piemontese rispetto agli impegni che l'Italia ha assunto a livello internazionale sulla protezione dell'ambiente atmosferico, si possono effettuare elaborazioni combinando selettivamente - tra i vari inquinanti censiti nell’Inventario Regionale delle Emissioni - quelli che maggiormente contribuiscono ai processi di formazione dell’ozono troposferico (precursori dell’ozono), di acidificazione e di eutrofizzazione (sostanze acidificanti) e ai cambiamenti climatici (gas serra).
Si veda come esempio il paragrafo sui fattori di pressione nel capitolo Aria del Rapporto Stato Ambiente 2010, disponibile alla voce Reporting Ambientale del sito ufficiale di Arpa Piemonte.

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