Qualità dell'aria
La valutazione della qualità dell’aria è utile per garantire la tutela della salute della popolazione e la protezione degli ecosistemi.
Tale valutazione è condotta attraverso:
- monitoraggio in continuo degli inquinanti più significativi;
- stima della distribuzione spaziale degli inquinanti tramite la modellistica di dispersione, di trasporto e di trasformazione in atmosfera.
L’integrazione dei dati misurati dalla rete di monitoraggio con quelli stimati attraverso i modelli di dispersione consente di ottenere informazioni sui livelli di qualità dell’aria, con elevato dettaglio spaziale e temporale su tutto il territorio regionale.
I dati stimati attraverso i modelli, oltre a produrre elementi utili alla descrizione dei livelli di inquinamento anche in aree non coperte dalla rete di monitoraggio, consentono di valutare i possibili impatti sulla qualità dell’aria derivanti da variazioni del quadro emissivo quali, ad esempio, nuovi insediamenti produttivi, modificazioni del parco auto veicolare o utilizzo di nuovi combustibili.
Gli inquinanti possono avere origine da attività produttive, e più in generale umane, oppure derivare da fenomeni naturali.
Gli inquinanti atmosferici possono essere classificati come:
PRIMARI: la loro presenza nell'ambiente deriva direttamente da una specifica emissione, ad esempio il monossido di carbonio proviene direttamente dalla combustione incompleta di composti del carbonio (es. carburanti o legna);
SECONDARI: la loro produzione deriva solamente da trasformazioni di composti che possono essere sia di origine naturale che antropica; ad esempio l’ozono è un esempio tipico di inquinante secondario.
Esistono inoltre inquinanti, come il particolato PM10 o PM2.5, i cui componenti possono essere in misura variabile primari e secondari.
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