Reti di monitoraggio qualitativo delle acque
La Direttiva europea 2000/60/CE (WFD), formalmente recepita dal D.Lgs 152/06 e dai successivi decreti nazionali emanati, ha introdotto significativi elementi di innovazione rispetto alla normativa precedente nella disciplina delle attività di monitoraggio, portando ad una rivisitazione profonda delle reti di monitoraggio regionali delle acque e ad una diversa gestione delle attività inerenti.
Il nuovo sistema di monitoraggio introduce un approccio innovativo, finalizzato a convalidare l’analisi delle pressioni insistenti sui “Corpi Idrici”, che rappresentano l’oggetto del monitoraggio (siano essi riferiti ai fiumi, ai laghi o alle acque sotterranee), e il rischio di non raggiungere gli obiettivi di qualità “Buono stato”previsti dalla WFD al 2015.
I piani di monitoraggio non hanno più una durata annuale, ma sono previsti cicli pluriennali al termine dei quali viene effettuata la classificazione complessiva dello Stato di Qualità.
Nel triennio 2009-2011 è stato attuato il primo ciclo di monitoraggio; dai dati ottenuti è stata proposta la prima classificazione ai sensi della WFD; le attività svolte nel triennio hanno consentito di sperimentare l’applicazione del nuovo impianto di monitoraggio sul sistema delle reti regionali delle acque (corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee) e di evidenziare gli eventuali aspetti critici nella conduzione delle attività previste dal punto di vista operativo e logistico-organizzativo.
Rete di monitoraggio dei corsi d'acqua