Meandro
Ampia sinuosità del corso di un fiume che ne caratterizza la parte terminale, dove la pendenza è minima. A seconda della loro minore o maggiore stabilità, si distinguono meandri divaganti (instabili) e meandri incassati. I primi, assai più diffusi, sono tipici di quasi tutti i corsi d’acqua impostati sulle pianure alluvionali, i secondi sono invece quelli incisi direttamente e profondamente nella roccia. Quando il corso d’acqua rettifica il suo alveo incidendo il collo del meandro, si hanno i meandri morti. In geologia, fessura o canaletto apertosi nelle rocce per cause diverse, attraverso cui le acque superficiali percolano all’interno e formano sorgenti. Il nome meandro deriva dall’omonimo fiume dell’Anatolia (Turchia, lungo 529 km), che nasce dall’altopiano centrale, a SW di Afyonkarahisar, e tributa al Mar Egeo. Nel suo basso corso è assai tortuoso.