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Cadmio

metallo bivalente (simbolo Cd) dall'aspetto argenteo con riflessi azzurrognoli; è malleabile, duttile e tenero al punto che può essere tagliato con un normale coltello. Sotto molti aspetti assomiglia allo zinco ma tende a formare composti più complessi di quest'ultimo. Si trova nei minerali dello zinco e circa tre quarti della quantità di cadmio prodotta vengono usati nelle pile al nichel-cadmio, mentre il quarto rimanente è principalmente usato per produrre pigmenti, rivestimenti, stabilizzanti per materie plastiche e leghe metalliche. Il cadmio non riveste alcun ruolo biologico nel corpo umano ed è tossico (anche i suoi composti) perfino a basse concentrazioni e tende ad accumularsi negli organismi e negli ecosistemi. L'inalazione di polveri di cadmio provoca rapidamente problemi alle vie respiratorie e ai reni, spesso fatali per insufficienza renale. L'ingestione provoca immediato avvelenamento e danneggia il fegato e i reni. I composti del cadmio sono cancerogeni. Anche se il suo utilizzo è in diminuzione per via di rigide limitazioni normative, tale sostanza è relativamente diffusa nell’ambiente per i passati utilizzi e per la conseguente presenza, anche se in piccole quantità, in rifiuti, scarichi industriali ed emissioni.

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